Palese la volontà di non voler prendere in considerazione i valori dei contenuti proposti nell'incontro. Sconfortante definire ideologiche e oscurantiste certe posizioni perché non le si condivide. Sarebbe segno di maturità politica, dar vita ad un dialogo serio e costruttivo su questo tema.

L’incontro dal titolo “Droga libera o libertà dalla droga” - svoltosi lo scorso 12 gennaio presso il Centro culturale “San Vitale” di Cremona - ha suscitato ampi dibattiti sui media e non solo, con prese di posizione tristemente discordanti anche a livello politico.

Il tema della droga non è un qualcosa che si possa ridurre a bagarre: soprattutto quando si affrontano gli effetti del suo utilizzo e della sua liberalizzazione, del narco-traffico e dell’impatto che ha sulla società civile. Sono questioni vitali che dovrebbero spingere tutte le forze politiche a prendere una posizione unitaria e di buon senso.

La discussione montata ad arte in merito alla concessione del patrocinio della Provincia di Cremona all’evento in questione, invece, ha mostrato per l’ennesiama volta quanta strada ci sia ancora da fare. E’ stata palese la volontà di non voler prendere in considerazione il valore dei contenuti proposti nell’incontro, ma di volersi solamente scagliare contro i soggetti che lo hanno promosso

La politica è per sua natura il luogo del confronto e dovrebbe esserlo soprattutto quando i dati su questo argomento hanno una oggettiva validità scientifica. A dirlo non siamo noi, ma il dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Non vorremmo soffermarci solo sui numeri, ma a volte aiutano a capire. L’utilizzo di droghe in Italia miete quasi una vittima al giorno. Fra i più giovani, sono 660mila gli studenti che hanno fatto uso nell’ultimo anno di almeno una sostanza illegale: cannabis in testa (25,6%), seguita dalle Nps, le nuove (e micidiali) sostanze psicoattive come il Fentanyl. I giovani a rischio dipendenze nel nostro Paese si aggirano attorno ai 150mila e l’età in cui si inizia a fare uso di sostanze è 13 anni.

Questi dati dovrebbero spingerci a ragionare su quali ulteriori azioni intraprendere sul nostro territorio, magari partendo da una maggiore prevenzione nelle scuole e da un rilancio del ruolo educativo della famiglia.

Può tutto questo non interpellare seriamente la politica?

Forse è troppo facile guardare la forma e non il contenuto.

Nessuno qui mette in dubbio le normali divergenze e posizioni che caratterizzano le singole persone: c’è chi si riconosce in certe associazioni e chi in altre. Ma definire, come ha fatto qualche esponente dell’ Amministrazione Comunale di Cremona, ideologiche e oscurantiste certe posizioni solo perché non le si condivide, tralasciando tra l’altro il fatto che sono supportate da dati oggettivi, è ridicolo e sconfortante. Fa pensare che il “dialogo” da tanti auspicato valga solo per certi argomenti.

Per questo, in un momento storico in cui i giovani chiedono alla politica di cambiare passo e dare risposte, non sarebbe segno di una maturità politica dar vita ad un dialogo serio e costruttivo su questo tema? Noi lo auspichiamo.

Forza Italia Giovani Cremona

-Saverio Simi, Cremona, Responsabile Provinciale FI Giovani

-Cristian Boccoli, Pizzighettone

-Francesco Bruschi, Cremona

-Bianca Ferrari, Cremona

-Luca Ghidini, Cremona

-Luca Mainardi, Soncino

-Frederic Pieragostini, Crema

-Flavio Renzi, Castelvisconti

-Riccardo Tessaroli, Cremona